L’intervista con Cecilia Tessieri, fondatrice di Amedei cioccolati si rivela essere una lezione di vita, dove le difficoltà e i momenti dolorosi degli ultimi cinque anni, sono raccontati con assoluta serenità mentre, emerge forte, la coscienza della propria crescita personale, dell’evoluzione che avvenimenti esterni ed improvvisi hanno determinato.
“Passare da fondatrice e soprattutto da un lavoro di ricerca e sviluppo del prodotto al ruolo d’imprenditrice, senza una preparazione o una conoscenza specifica, senza un tuo team che ti supporti, è una prova durissima.” mi dice.
Una sfida raccolta senza esitazione, come negli anni novanta, quando decide di “cambiare” e seguire una strada completamente diversa da quella che appariva già essere disegnata e apre un piccolo laboratorio di cioccolato.
Il cioccolato, però, è il cibo degli dei e come tale va trattato, maneggiato, capito. Non basta lavorare il cacao, occorre partire dal seme, dalla piantagione. Inizia, così, il suo personalissimo viaggio che la porterà a diventare maître chocolatier : prima donna in un regno tipicamente maschile.
“La donna ha una sensibilità differente, ha l’intuizione, fondamentale nello sperimentare. Apprezzo, però, l’approccio maschile, diverso ma non meno importante”.
Cinque anni fa, un nuovo cambiamento. Cecilia è catapultata nel mondo dell’imprenditoria. Momenti difficili con la coscienza che un’azienda non può restare ferma ma deve progredire.
“È stato un periodo davvero sofferto, pieno di sacrifici, di persone che mi hanno abbandonato e altre che, invece, mi hanno dato fiducia; di giusti compromessi raggiunti senza mai rinunciare alla dignità ma valutando i limiti e i pregi e dosandoli in un equilibrio di emozioni. Ho compreso di non poter fare tutto da sola. È vero che ognuno di noi ha un “io” che vuole emergere ma l’azienda è una squadra e l’imprenditrice ha bisogno di partner che sostengano il progetto, di manager con cui creare un equilibrio e a cui delegare.”
Così la decisione di cedere la maggioranza, facendo entrare un socio estero.
“Ho scelto di vedere l’azienda crescere e svilupparsi, piuttosto che implodere, anche se questo ha significato rinunciare a qualcosa.”
“D’altra parte – continua – Cecilia Tessieri e Amedei sono due cose diverse. Cecilia è un maitre chocolatier e questo è solo mio, mentre Amedei è un’altra cosa, è l’azienda verso cui sono al servizio. Averla ceduta significa aiutarla a crescere e diventare più forte. Significa permettere che la storia vada avanti, che si continui a regalare un sorriso a chi sceglie il cioccolato Amedei. È il concetto della sfida, del dare valore a un’impresa artigianale e farla diventare grande.”
Cecilia e la sua visione lucida. Cecilia e l’amore vero verso l’azienda, che si evidenzia, non nel possesso ma nella capacità di lasciarla andare per farla crescere.
“Tutto questo mi ha portato a un grande lavoro su me stessa, alla coscienza che nel nostro passaggio terreno occorre lasciare un segno positivo sempre, mettendoci Cuore, passione, impeto. Se si programma troppo si perde la vita stessa, che, invece, deve scorrere fluida, un fiume da assecondare senza lasciarsi sopraffare. Vivendola, perché è brevissima. Non sappiamo quando finirà e questo è la cosa più bella: la vita non può essere controllata. Per tale ragione è importante viverla con fiducia, ricordandosi di restituire sempre, in funzione di ciò che si riceve e accogliendo ciò che arriva anche se diverso perché il cambiamento fa parte del nostro rinnovamento“.
Come dicevo una magnifica lezione di vita.